Making cities resilient: aderisce anche l’Unione dei Comuni Circondario dell’Empolese-Valdelsa. Per Capraia e Limite presente alla sottoscrizione il Vice-Sindaco Paolo Giuntini

Il Vice Sindaco Paolo Giuntini, nella mattinata di Giovedì 16 Giugno, ha partecipato all’High Level Forum-Implementing the Sendai Framework for Disaster Risk Reduction , che il Governo Italiano ed il Comune di Firenze organizzano con l’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio Disastri (UNISDR) in occasione del 50° anniversario dei tragici fatti alluvionali che colpirono la città di Firenze il 4 Novembre 1966. In tale occasione, si è potuto parlare della consapevolezza dell’importanza della salvaguardia dell’incolumità dei cittadini, delle infrastrutture, dei beni culturali e ambientali, sottoscrivendo, alla presenza del Rappresentante ONU Robert Glasser, gli impegni della campagna “Making cities resilent”, promossa in Italia da Anci.
L’obiettivo è quello di prevenire i rischi da calamità naturale e far sì che Sindaci, Amministrazioni locali e autorità nazionali si impegnino per garantire la resilienza quale parte di un’urbanizzazione sostenibile in linea con il rispetto e la tutela dell’ambiente.

Ma cosa significa “resilienza” di una città?
Viene dall’ingegneria dei materiali ed indica la capacità di un materiale di resistere a sollecitazioni dinamiche senza spezzarsi. In ambiti diversi, accostato principalmente agli ecosistemi, ai sistemi sociali ed alla Protezione Civile, significa capacità di resistere alle sollecitazioni dinamiche che si presentano sotto forma di cambiamenti climatici e catastrofi naturali. Attraverso la campagna “Making cities resilient” sottoscritta ieri anche dall’Unione dei Comuni Circondario dell’Empolese-Valdelsa, si intende attuare un programma di dieci punti, tra cui rientrano momenti di formazione ed educazione nelle scuole sulla riduzione dei rischi, sistemi di monitoraggio per l’allerta preventiva ed i piani di emergenze, esercitazioni a cadenza regolare per la cittadinanza, investimenti in infrastrutture che riducano i rischi (regimentazione idrica), stanziamenti di risorse per ridurre i rischi, introduzione di criteri adeguati ai rischi nei regolamenti edilizi e nella pianificazione dell’uso dei suoli, mantenimento di un sistema aggiornato sui rischi e le vulnerabilità del territorio da tenere in considerazione nello sviluppo urbanistico della città.
Inoltre, le Amministrazioni locali devono istituire una struttura di coordinamento, aperta alla cittadinanza ed alla società civile, per individuare e ridurre il rischio disastri e garantire sempre i bisogni delle vittime.