Il Comitato popolare di difesa dei beni pubblici e comuni “Stefano Rodotà” ha lanciato una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma del diritto dei beni pubblici, contenuto nel codice civile.
La proposta prevede:
– una revisione della formulazione dell’articolo 810 del codice civile, al fine di qualificare come beni le cose, materiali o immateriali, le cui utilità possono essere oggetto di diritti;
– una distinzione dei beni in tre categorie: beni comuni, beni pubblici e beni privati;
– la creazione previsione della categoria dei beni comuni, ossia delle cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona, al fine di garantire la loro fruizione collettiva, nei limiti e secondo le modalità fissati dalla legge
– sostituzione del regime della demanialità e della patrimonialità attraverso l’introduzione di una classificazione dei beni pubblici appartenenti a persone giuridiche pubbliche, fondata sulla loro natura e sulla loro funzione in attuazione delle norme Costituzionali
– la definizione di parametri per la gestione e la valorizzazione di ogni tipo di bene pubblico.
Una proposta di legge che, se approvata, cambierebbe il modo di concepire il bene comune che, oggi, è sempre citato, ma non gode di un vero e proprio riconoscimento giuridico.
Per saperne di più: www.benicomunisovrani.it
I moduli per la raccolta firme sono disponibili presso lo Sportello Servizi al Cittadino, sino al 30 luglio.