“Ci sono sempre parole”: [non] Festival delle narrazioni popolari e (impopolari). Inaugurazione oggi alle 17 in piazza Battisti. Il programma completo

Da venerdì 9 a domenica 11 novembre Ci sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e impopolari), il primo Festival ‘diffuso’ sulle narrazioni e lo storytelling che mette al centro le persone e i loro racconti di vita quotidiana, ideato da Andrea Zanetti che ne è direttore artistico insieme a Cinzia Compalati,entra nel vivo con I racconti dei cittadini a Capraia e Limite. Durante le tre giornate i racconti selezionati attraverso una call aperta a tutto il territorio dell’Empolese Valdelsa, saranno messi in scena direttamente dai
cittadini con il supporto drammaturgico di attori e compagnie teatrali in sedi molto particolari, come il Centro della Cantieristica e del Canottaggio, la Palestra e la Sala di voga, l’Oratorio della Compagnia della SS. Trinità,
la Fornace Pasquinucci, il Lungarno limitese (a partire dalla Società Canottieri Limite), associazioni e case dei cittadini. In ogni incontro si alterneranno cittadini diversi con racconti diversi; compito dell’attore è quello di
armonizzare le storie sulla scena e di ricreare una suggestione teatrale che leghi le narrazioni. Il filo conduttore è l’asse temporale che sempre segna la storia dei luoghi: racconti di emigranti, racconti di anziani, di famiglie,
ricordi legati alla tradizione contadina o a personaggi rappresentativi del paese.

Prenderanno vita, ad esempio, la storia di coraggio e integrazione di Thomas Langnéblé, Dal Togo alla Toscana, o il racconto dello sminamento del Voltone diLuciano Prosperi, o ancora i racconti dei campioni
mondiali di canotaggio del 1982: Antonio Baldacci,Lanfranco Borsini, Renzo Borsini, Claudio Castiglioni, Lorenzo Cecchi,Leonardo Salani. Il tema che accomuna tutti è la vita, un tema quasi ‘libero’ e allo stesso tempo
intriso di ragioni, cause e effetti. Si vuole portare alla luce una comunità che riscopre il piacere di raccontarsi nella straordinarietà del quotidiano, per confrontarsi non solo sulla memoria ma sulla codificazione del
presente, accettando la sfida della contemporaneità come obiettivo ma utilizzando la nobile arte della parola come strumento.

Un ringraziamento va alla professionalità degli attori e delle compagnie teatrali che hanno saputo prima ascoltare e poi accompagnare i cittadini in una resa scenica in cui sono gli indiscussi protagonisti. Quindi un
grazie va a Oranona Teatro – Associazione Polis, Ilaria Filippeschi ed Elisa Malatesti, Silvia Bagnoli e Daniela Bertini (Associazione Il Gabbiano), Andrea Giuntini (Associazione Elicriso) e Compagnia La Nave.
Oltre ai momenti scenici, sono previste delle narrazioni spontanee, frutto della naturale capacità di raccontarsi e di ascoltarsi fornita dalla convivialità. Merende e cene all’interno delle quali i visitatori incrociano i racconti
dei cittadini senza il filtro drammaturgico degli attori, magari degustando prodotti del territorio o ricette tipiche della tradizione gastronomica. Momenti di pura convivialità con l’obiettivo di facilitare l’incontro e lo scambio
tra persone; la capacità di raccontarsi insieme a quella di ascoltarsi.

Ulteriori tre momenti accompagneranno le giornate del Festival. I Tell di Francesco Siani (venerdì 9 novembre, alle ore 17:00, in Piazza Cesare Battisti, 6), installazione all’interno della quale i cittadini potranno registrare
liberamente il proprio racconto.

Un’opera interattiva che andrà a costituire il primo nucleo fondante di un Archivio Sonoro della Memoria Contemporanea. A Mile in my Shoes (along Arno) (sabato 10 novembre, dalle 10:00 alle 16:00 alla Società Canottieri di Limite – Lungarno della Mollaia, 19), omaggio all’Empathy Museum: in una passeggiata lungo le sponde dell’Arno ci sarà la possibilità di ascoltare alcuni racconti dell’archivio
dell’Empathy Museum indossando le scarpe di chi ha vissuto quei momenti. Storie internazionali ma legate ai territori dal filo rosso dell’empatia. I Wish di Stefano Lanzardo (domenica 11 novembre, dalle 11:00 alle 18:00,
al Centro della Cantieristica e del Canottaggio – in Piazza Cesare Battisti, 6), progetto di ritratti fotografici nei quali i cittadini raccontano il loro desiderio attuale. I ritratti andranno a creare un’opera in divenire che si costruirà fotografia dopo fotografia per terminare con la sua scomposizione, dando la possibilità a tutti di ritirare il proprio ritratto. Ci sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e impopolari) si chiude venerdì 30 novembre,
a Montespertoli, con Ginevra di Marco e Le narrazioni popolari, un concerto/produzione unica ispirato dai racconti dei cittadini. La ricerca e la raffinatezza di questa artista toscana incontrano le storie della comunità e
le rileggono in chiave musicale. Parallelamente 8 classi dell’Empolese Valdelsa seguiranno la produzione di Ginevra e ne diventeranno i blogger attraverso l’uso guidato dei social.

Si ricorda inoltre che sino al 16 dicembre sarà possibile visitare J.O.B.S. Join Our Blended Stories. Storie di lavoratori in mostra, a cura di Andrea Zanetti (in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil di Firenze), al Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino. L’esposizione che ha inaugurato il festival racconta il mondo del lavoro, dando voce e spazio ai lavoratori agli oggetti che rappresentano i loro mestieri, reinterpretati in mostra da 16 artisti contemporanei.