Oltre 1200 persone hanno visitato gli scavi archeologici del sito Oratorio-Le Muriccia di Limite sull’Arno nelle due giornate di apertura straordinaria, tra sabato 22 e domenica 23 ottobre. I cittadini di Capraia e Limite, ma anche tante persone provenienti da altre zone della Toscana, si sono avvicinati ai resti della Villa Romana del nobile Vettio Agorio Pretestato, uomo politico in vista dell’età tardoantica (IV secolo d.C.), protagonista della vita dell’Urbe e dell’Italia centrale nell’ultima fase dell’Impero. Prima della sua morte, avvenuta nel 384, amava risiedere per lunghi periodi in campagna, dedicandosi all’otium e, secondo gli studiosi, la villa di Limite aveva tutti i connotati per essere una delle preferite di Pretestato che, governatore della Tuscia e dell’Umbria prima del 362, aveva necessità di recarsi a Firenze.
Il prof. Federico Cantini, associato di Archeologia medievale all’Università di Pisa, la Dott.ssa Beatrice Fatighenti ed i/le ragazzi/e che sono impegnati da oltre un mese nello scavo, hanno raccontato ai visitatori la storia del luogo ricostruendo la struttura della villa che, si presume, si estendeva per quindici metri in altezza e trenta in diametro.
Grande attenzione è stata prestata ai nuovi mosaici, raffiguranti motivi decorativi geometrici e floreali, ed all’impianto termale emerso nelle ultime settimane. Per quanto riguarda quest’ultimo, sono stati ritrovati i sospensori delle vasche del calidarium e del frigidarium, acqua calda e fredda (un’attività che piaceva molto nell’antica Roma), accanto ad un forno posizionato per riscaldare l’ambiente.
Dopo due anni di scavi intensivi sul sito, è possibile oggi avere una mappa precisa e dettagliata della Villa e dei resti, preludio ad una valorizzazione a fini turistici e culturali che potrebbe proiettare Capraia e Limite sulla scena internazionale, non esistendo niente di simile in Italia e, eccetto la vecchia Costantinopoli, nemmeno in Europa. La peculiarità, infatti, sta nella conservazione intatta di larghi strati di mosaici realizzati oltre 1600 anni fa, e nell’ampiezza del sito, facilmente leggibile ed interpretabile da tutti. La residenza aveva un corpo esagonale centrale, in cui si trovava il mosaico con la scena di caccia al cinghiale venuto alla luce nel 2012, e numerose sale circostanti che vi si affacciavano.
“Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno visitato il sito in questi due giorni. Ogni volta è un’emozione, perché dimostra l’interesse e l’attenzione dei cittadini per la storia, la cultura e l’arte che, oltre ad essere fondamentali per ricostruire il nostro passato, possono costituire una base solida per costruire un futuro di sviluppo e successo. La nostra intenzione, ci tengo a sottolinearlo, è lavorare al massimo per valorizzare la Villa Romana dell’Oratorio di Limite, e ci muoveremo sin da subito in tutte le sedi opportune per far sì che il sogno di un Museo possa divenire realtà nel più breve tempo possibile. Non sarà facile, ma ce la metteremo tutta. Un ringraziamento speciale anche al prof. Cantini, alla dott.ssa Fatighenti ed ai ragazzi e le ragazze dell’università che da oltre un mese sono impegnati negli scavi e si sono resi disponibili come guide durante il fine settimana. Una menzione particolare va infine alla famiglia Bellucci, che ha sopportato i disagi prodotti dalla campagna di scavo, alla ditta Moviter di Empoli che ha lavorato assieme al Comune per scavare il terreno, ed ai proprietari dell’area che hanno permesso le ricerche. Grazie davvero.”, ha commentato il Sindaco Alessandro Giunti.